Premesso che non credo assolutamente a maghi e fattucchiere, volendo fare una sintesi e raccontare dell’esperienza che abbiamo vissuto in famiglia l’inverno appena trascorso, quando abbiamo deciso di ospitare uno studente straniero: posso riassumere il tutto in queste quattro parole: “quella maga aveva ragione”.

Più di vent’anni fa, durante una festa medioevale che si tiene ogni estate a Sarnano, mi fermai da una cartomante, così tanto per fare due risate. Onestamente non ricordo quasi niente di quello che mi “predisse” anche perché non credo assolutamente a chi dice di avere dei poteri sovrannaturali, però una cosa mi rimase in mente, forse perché era la più riscontrabile praticamente tra quelle pseudo-previsioni.

Il 22 gennaio, alla stazione di Ancona, mentre io, mia moglie Paola e i nostri ragazzi, Nicola e Francesca, salutavamo Ben, con gli occhi rossi e le parole che non uscivano dalla gola, si è aperto un file nella memoria del mio cervello e ho riascoltato quella voce che, tanti anni fa, mi disse: “nella tua vita avrai tre figli”.

Lui, un ragazzone cresciuto a rugby e Vegemite (una strana salsa salata, quasi immangiabile per noi, ma molto popolare ed usata come condimento dagli australiani), arrivato alla stazione quel sabato di settembre senza che sapesse una parola di italiano … “ciao io sono Ben” era tutto il suo vocabolario!

Con Ben abbiamo trascorso delle giornate incredibilmente normali, a guardare i film in televisione, il primo tempo in italiano e sottotitoli in inglese ed il secondo tempo in inglese con sottotitoli in italiano;

con Ben abbiamo organizzato alcuni fine settimana in giro per la nostra meravigliosa Italia e siamo stati orgogliosi di fargli vedere quanto è bella la nostra terra;

con Ben ho guardato non so quante partite di rugby in tv, e lui a spiegarmi le regole che però, un po’ per il mio scarso inglese, un po’ perché sono veramente complicate, devo dire di aver capito solo in parte;

con Ben siamo stati a Plan de Corones e… che bello vedere come in tre giorni abbia imparato a sciare e a scendere in quasi tutte le piste, lui che conosceva solo il mare australiano;

con Ben siamo tutti ingrassati di qualche chilo, arrivando a mangiare 7/8 etti di pasta a pranzo (visto che lui, da solo, ne spazzolava almeno 3 etti);

per Ben siamo stati in pensiero, come lo siamo sempre per Nicola, quando la sera uscivano per andare al pub, alle feste o in discoteca, e finché non sentivamo il rumore del portone di casa che si apriva non c’era verso di prender sonno;

con Ben abbiamo trascorso la cena della vigilia di Natale insieme ai nostri parenti, scambiandoci i regali in collegamento via skype con Sydney per lasciare che, in una notte speciale come quella di Natale, potesse restare in contatto con la sua famiglia dall’altra parte del mondo.

Ben, quel ragazzone, che nelle ultime settimane, parlava un suo “broken italiano” e scriveva dei fantastici sms in una neo-lingua tipo inglese moderno (“U” per you, “R” per are, “Y” per why), mischiata a qualche parola in italiano, singolare, plurale, verbi all’infinito… tutto insieme ma assolutamente comprensibile.

E poi ancora tanti straordinari momenti in cui la nostra famiglia ha vissuto come se fossimo sempre stati in cinque.

Devo assolutamente ritrovare quella cartomante e farle i miei complimenti….. quando disse “avrai tre figli”, fece la migliore previsione della sua carriera di maga: Ben Murphy da Sydney è diventato, in pochi mesi, insieme a Nicola e Francesca, uno dei nostri tre figli. E di questa straordinaria storia, che resterà dentro ciascuno di noi per sempre, un ringraziamento speciale va anche a BEC che ci ha permesso di trasformare una normale esperienza di scambio culturale nella realizzazione di una “magia”!